Jumper Stories – Jean-Claude Uldry vince il Tridente d'oro

Jumper Stories – Jean-Claude Uldry vince il Tridente d'oro

Venerdi 9 luglio, presso la prestigiosa sede “Paradiso sul Mare“, ad Anzio, ha ricevuto il più importante premio per chi si occupa di subacquea: il Tridente d’Oro. Tra l’altro, vale ancora di più perché viene festeggiato la cinquantesima edizione di questo premio, quindi particolarmente importante. Lui si chiama Jean Claude Uldry, svizzero di nascita, ma italiano d’adozione da tantissimi anni: una persona alla quale non piacciono le etichette, ma che qui – proprio qui – non possiamo che chiamare “fotografo“. Da anni lo conosco, e sono sempre rimasto affascinato dalle sue immagini che mostrano un mondo a me, come a tanti, sconosciuto: quello sottomarino, appunto. Ovvio che tutti noi possiamo anche comprare una custodia per la nostra fotocamera, andare nei mari più “ricchi” del mondo, ma poi bisogna vedere cosa si porta a casa. So, invece, quello che “porta a casa” lui…

La tecnica di Jean Claude è sempre stata strepitosa: abbiamo sempre detto che lui non fotografa pesci, li ritrae. La luce è quella che ci si potrebbe aspettare da una ripresa in studio, il dettaglio e la nitidezza la si scopre quando le foto ci vengono mostrate come le intende lui: grandi due metri quadrati. Già… le sue mostre hanno entusiasmato il mondo anche per questo: era come immergersi con lui, come entrare ed essere avvolti da sensazioni uniche. Nulla per caso: a partire dagli scatti, ottenuti con Hasselblad (sott’acqua, a pellicola… un eroe dei nostri tempi!), dalla 500 C alla 500 CM per finire alla SWC SuperWide, accettando in questo caso di non avere la visione reflex (questo modello, come in molti sapranno, non aveva visione reflex), ma guadagnando una vista super grandangolare e la possibilità di ridurre al minimo la distanza dal soggetto, e quindi ottenere risultati eccezionali dal punto di vista della nitidezza (che di solito viene compromessa dalla massa d’acqua che si interpone), dove la sua ricerca per la perfezione lo ha portato a costruire una  custodia che evitava la vignettatura. Non solo ripresa, però: le foto di Uldry, stampate grandi 120×160 cm su Cibachrome quando non c’erano i plotter a getto d’inchiostro, hanno fatto rivoluzione, sin dalla fine degli anni ’60. Se questo non è sufficiente, vi dico: no, il “ragazzo” ne ha combinate ben altre. Pensate che si è inventato, nel 1993, una mostra chiamata “Mare nel Mare”, delle sue stampe (sempre 2mq ciascuna) sott’acqua, progettando e realizzando una struttura piramidale in alluminio e acciaio inox: un gigante sottomarino di 12 metri di lunghezza per 5 di altezza da 2 tonnellate in perfetto equilibrio idrostatico. Il tutto, immerso nelle acque di Ustica, per l’entusiasmo dei sub che hanno avuto la possibilità di “viverla”. Difficile da credere, vero? Guardate il video, dopo le immagini scattate, vedrete proprio alcune fasi di realizzazione di questa incredibile costruzione, unica al mondo.

E se non vi basta, sappiate che come accennato per la custodia per l’Hasselblad SWC, Uldry ha realizzato una serie incredibili di prodotti per la ripresa foto e specialmente video di altissima qualità (usate per alcune delle produzioni di film più importanti al mondo): da sistemi ottici, a monitor da usare sott’acqua, a degli illuminatori, a bracci articolati, compensatori di galleggiabilità, tutti proposti con il marchio Adval. Un genio, non solo nella ripresa, ma anche nella tecnica pura, che non a caso è stato proprio quello l’oggetto del premio del Tridente d’Oro.

Il premio è stata l’occasione per (ri)parlarne, qui su Jumper. Ma c’è di più: di Uldry abbiamo parlato diverse volte, ma al di là delle sue immagini, al di là del premio c’è qualcosa che vorremmo trasmettere: il coraggio di credere nelle proprie idee, anche in quelle più folli, anche in quelle che sembrano impossibili. Manca questo coraggio, quasi sempre. E quindi ci accontentiamo, pensiamo che non sia possibile superare le barriere, i limiti (personali, umani, del mercato), quando invece – come diceva un celebre e fantastico spot di Apple – solo i pazzi che sono così pazzi da pensare di poter cambiare il mondo poi lo cambiano, il mondo. Vi lasciamo al video, che dura poco meno di 5 minuti, che abbiamo aiutato a realizzare per questa premiazione, e che speriamo possa affascinare come ha affascinato noi, mentre lo realizzavamo. E noi, la storia, la conosciamo da tanti anni. Proprio vero, che i bei film della vita (come le belle storie, le belle favole, le belle barzellette, le belle immagini…) non ci stanchiamo mai di risentirle e rivederle.

Grazie Jean-Claude, per il tuo coraggio, per le tue immagini. E anche per essere un cocciuto svizzero, che non si accontenta mai, ma poi è felice come un bambino quando arriva ad ottenere quello che vuole ;-)

Comments (16)
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  • Massimo Angelo Rossi
    Lug 11th, 2010
    Massimo Angelo Rossi says:

    Vero, Luca, molto vero. Spesso manca il “coraggio di credere nelle proprie idee”. “Anche”, dici tu, “in quelle più folli”. E io direi: soprattutto in quelle!

    Perché poi altri lo fanno. Tu, nel senso di un bel po’ di noi, l’avevamo pensato nella preistoria. Ed era un’idea completamente fuori degli schemi. E forse per questo, per auto censura, per insicurezza, perché poi ci vogliono soldi che non hai, l’idea che sai magnifica, resta lì.

    Certe volte, poi, cerchi anche aiuto per realizzarla, l’idea. Ma coloro che potrebbero essere i più patentati, tra quelli che cnosci, per capirla e finanziarla, ti dicono di no: non può stare in piedi.

    Poi, delle volte bastano pochissimi mesi, e qualcuno dall’altra parte del mondo realizza la tua idea. E la persona a cui l’avevi proposta corre per adeguars alla nuova tendenza. E magari t’informa: sì, la tua idea la stiamo realizzando anche noi. Ma io che l’avevo pensata, ovviamente non faccio parte della partita. Non sono neanche in panchina.

    Non so. A me è capitato alcune volte, Comunque troppe volte.

    Stasera guarderò la finale. Fuori panchina, per fuori panchina…

  • Massimo Angelo Rossi
    Lug 11th, 2010
    Massimo Angelo Rossi says:

    Vero, Luca, molto vero. Spesso manca il “coraggio di credere nelle proprie idee”. “Anche”, dici tu, “in quelle più folli”. E io direi: soprattutto in quelle!

    Perché poi altri lo fanno. Tu, nel senso di un bel po’ di noi, l’avevamo pensato nella preistoria. Ed era un’idea completamente fuori degli schemi. E forse per questo, per auto censura, per insicurezza, perché poi ci vogliono soldi che non hai, l’idea che sai magnifica, resta lì.

    Certe volte, poi, cerchi anche aiuto per realizzarla, l’idea. Ma coloro che potrebbero essere i più patentati, tra quelli che cnosci, per capirla e finanziarla, ti dicono di no: non può stare in piedi.

    Poi, delle volte bastano pochissimi mesi, e qualcuno dall’altra parte del mondo realizza la tua idea. E la persona a cui l’avevi proposta corre per adeguars alla nuova tendenza. E magari t’informa: sì, la tua idea la stiamo realizzando anche noi. Ma io che l’avevo pensata, ovviamente non faccio parte della partita. Non sono neanche in panchina.

    Non so. A me è capitato alcune volte, Comunque troppe volte.

    Stasera guarderò la finale. Fuori panchina, per fuori panchina…

  • Jean-Claude Uldry
    Lug 14th, 2010
    Jean-Claude Uldry says:

    Ciao Massimo, non ho il piacere do conoscerti e neanche so quanti anni hai. Però devo dirti che mi rattrista davvero di sentire tanta amarezza nel tuo commento.
    Quando avevo 8 anni (sessant’anni fa) mio padre mi disse che se volevo VERAMENTE una cosa dovevo impegnarmi senza riserve e che quella cosa, presto o tardi, l’avrei avuta. E aveva ragione.
    La passione per la fotografia mi ha sempre accompagnato sin da piccolo ma per vivere decentemente ho dovuto cambiare diverse volte mestiere. Ci sono stati alti e bassi e anche momenti di ristrettezza economica nella mia vita. I soldi vanno e vengono, quello che fai di buono però rimane e lascia una traccia indelebile.
    Non ricordi le favolose edizioni cartacee di JUMP che vedeva vent’anni avanti a tutti?
    Seguendo le vie indicate dal mio “guru” personale (Luca.P.) sono salito sul treno del digitale. E stata dura, dura, ma non c’era altra scelta. Eh Beh ragazzi, il risultato è che sono ringiovanito di trent’anni… e il treno adesso viaggia a 300 all’ora.
    Forza Massimo….non è MAI troppo tardi per (ri)cominciare!

  • Jean-Claude Uldry
    Lug 14th, 2010
    Jean-Claude Uldry says:

    Ciao Massimo, non ho il piacere do conoscerti e neanche so quanti anni hai. Però devo dirti che mi rattrista davvero di sentire tanta amarezza nel tuo commento.
    Quando avevo 8 anni (sessant’anni fa) mio padre mi disse che se volevo VERAMENTE una cosa dovevo impegnarmi senza riserve e che quella cosa, presto o tardi, l’avrei avuta. E aveva ragione.
    La passione per la fotografia mi ha sempre accompagnato sin da piccolo ma per vivere decentemente ho dovuto cambiare diverse volte mestiere. Ci sono stati alti e bassi e anche momenti di ristrettezza economica nella mia vita. I soldi vanno e vengono, quello che fai di buono però rimane e lascia una traccia indelebile.
    Non ricordi le favolose edizioni cartacee di JUMP che vedeva vent’anni avanti a tutti?
    Seguendo le vie indicate dal mio “guru” personale (Luca.P.) sono salito sul treno del digitale. E stata dura, dura, ma non c’era altra scelta. Eh Beh ragazzi, il risultato è che sono ringiovanito di trent’anni… e il treno adesso viaggia a 300 all’ora.
    Forza Massimo….non è MAI troppo tardi per (ri)cominciare!

  • Gianni Arcudi
    Lug 15th, 2010
    Gianni Arcudi says:

    Che Jean Claude Uldry fosse bravo lo sapevamo tutti i subacquei (di una certa età) e rivedere le sue realizzazioni di altissima qualità nonostante le grandi dimensioni fa un piacere immenso e, secondo me, stimola lo spirito creativo dei giovani (e dei meno giovani come me). Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Jean Claude ad Antibes e credo di aver acquistato attrezzatura dalla ADVAL (aveva ritirato anche la SUBATEC?). Complimenti vivissimi da un 70enne che fotografa ancora con la F90X munita di 16mm. in custodia SUBAL e due flashes YELLOW 300.

  • Gianni Arcudi
    Lug 15th, 2010
    Gianni Arcudi says:

    Che Jean Claude Uldry fosse bravo lo sapevamo tutti i subacquei (di una certa età) e rivedere le sue realizzazioni di altissima qualità nonostante le grandi dimensioni fa un piacere immenso e, secondo me, stimola lo spirito creativo dei giovani (e dei meno giovani come me). Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Jean Claude ad Antibes e credo di aver acquistato attrezzatura dalla ADVAL (aveva ritirato anche la SUBATEC?). Complimenti vivissimi da un 70enne che fotografa ancora con la F90X munita di 16mm. in custodia SUBAL e due flashes YELLOW 300.

  • Massimo Angelo Rossi
    Lug 15th, 2010
    Massimo Angelo Rossi says:

    Grazie Jean-Claude per l’incoraggiamento. Grazie di cuore. È da molto che non ne ricevo. E sono sorpreso che ti sia preso la briga di scrivermi.
    Sono ammirato per le cose che fai e per come le fai. Anche perché siamo abbastanza vicini come età. Mi dispiace di aver scritto in un momento, diciamo di debolezza, prendendo spunto da una frase di Luca, tutto sommato vera. Ma è vero anche che si dovrebbe sempre guardare avanti.
    E così non ho commentato il tuo video di questo Jumper, ma d’altra parte ogni commento sarebbe superfluo. Le immagini sono quelle e dicono senza bisogno di replica. E poi c’è la tua storia, che è una storia davvero.
    Mi piacerebbe, di tanto in tanto, poterti scrivere, poter comunicare con te, in modo privato. Sono convinto che tu sia una persona speciale.
    La mia email è qui sopra. Se vorrai.
    Grazie amico.
    Permettimi un abbraccio.

  • Massimo Angelo Rossi
    Lug 15th, 2010
    Massimo Angelo Rossi says:

    Grazie Jean-Claude per l’incoraggiamento. Grazie di cuore. È da molto che non ne ricevo. E sono sorpreso che ti sia preso la briga di scrivermi.
    Sono ammirato per le cose che fai e per come le fai. Anche perché siamo abbastanza vicini come età. Mi dispiace di aver scritto in un momento, diciamo di debolezza, prendendo spunto da una frase di Luca, tutto sommato vera. Ma è vero anche che si dovrebbe sempre guardare avanti.
    E così non ho commentato il tuo video di questo Jumper, ma d’altra parte ogni commento sarebbe superfluo. Le immagini sono quelle e dicono senza bisogno di replica. E poi c’è la tua storia, che è una storia davvero.
    Mi piacerebbe, di tanto in tanto, poterti scrivere, poter comunicare con te, in modo privato. Sono convinto che tu sia una persona speciale.
    La mia email è qui sopra. Se vorrai.
    Grazie amico.
    Permettimi un abbraccio.

  • Massimo Angelo Rossi
    Lug 15th, 2010
    Massimo Angelo Rossi says:

    Per Jean-Claude. Chiedo scusa, sarà il caldo, sarà l’ora. Ma mi sono reso conto che il mio indirizzo di email appare solo sul mio computer.
    Eccolo: massimo.a.rossi@libero.it

  • Massimo Angelo Rossi
    Lug 15th, 2010
    Massimo Angelo Rossi says:

    Per Jean-Claude. Chiedo scusa, sarà il caldo, sarà l’ora. Ma mi sono reso conto che il mio indirizzo di email appare solo sul mio computer.
    Eccolo: massimo.a.rossi@libero.it

  • Monica
    Lug 19th, 2010
    Monica says:

    Un uomo, un eroe! Mi stupisco dei pochi commenti inviati per questa storia straordinaria! Arrivata in un momento per tutti difficile, (l’afa e la voglia di vacanze certo non aiutano!), ma che ci dimostra che non dobbiamo mollare in nome dell’ennesimo momento no. E’ ammirabile la sua voglia di realizzare le proprie idee, e l’impegno nel dar loro vita; oltre ovviamente ad una qualità talmente elevata da farci quasi dimenticare che le foto siano state fatte in acqua! Grazie per questa spinta di coraggio ed ottimismo!

  • Monica
    Lug 19th, 2010
    Monica says:

    Un uomo, un eroe! Mi stupisco dei pochi commenti inviati per questa storia straordinaria! Arrivata in un momento per tutti difficile, (l’afa e la voglia di vacanze certo non aiutano!), ma che ci dimostra che non dobbiamo mollare in nome dell’ennesimo momento no. E’ ammirabile la sua voglia di realizzare le proprie idee, e l’impegno nel dar loro vita; oltre ovviamente ad una qualità talmente elevata da farci quasi dimenticare che le foto siano state fatte in acqua! Grazie per questa spinta di coraggio ed ottimismo!

  • Luca Pianigiani
    Lug 20th, 2010
    Luca Pianigiani says:

    Monica, anche io sono rimasto un po’ stupito della mancanza di tanti commenti, al punto che… avrei voluto seguire questa strada di “stories” raccontando storie di persone, e mi sono fermato per ora, in attesa di maggiore attenzione. Spero che sia proprio stanchezza, da parte di tutti, e non di disinteresse per l’argomento principale del nostro lavoro e della nostra vita: le persone. Per fortuna che c’è sempre qualcuno che comunque nota… e fa capire che questa è una strada giusta ;-) (ma tu non eri dall’altra parte dell’Oceano, in questo periodo?)

  • Luca Pianigiani
    Lug 20th, 2010
    Luca Pianigiani says:

    Monica, anche io sono rimasto un po’ stupito della mancanza di tanti commenti, al punto che… avrei voluto seguire questa strada di “stories” raccontando storie di persone, e mi sono fermato per ora, in attesa di maggiore attenzione. Spero che sia proprio stanchezza, da parte di tutti, e non di disinteresse per l’argomento principale del nostro lavoro e della nostra vita: le persone. Per fortuna che c’è sempre qualcuno che comunque nota… e fa capire che questa è una strada giusta ;-) (ma tu non eri dall’altra parte dell’Oceano, in questo periodo?)

  • monica silva
    Ago 18th, 2010
    monica silva says:

    grande luca le tue parole mi hanno contaggiato ed emozionato. belle le foto ma sopratutto si sente il quanto ti hanno entusiasmato. e cosa sarebbe il mondo senza entusiasmo. un grande bacio. tua monica s. ;-)

  • monica silva
    Ago 18th, 2010
    monica silva says:

    grande luca le tue parole mi hanno contaggiato ed emozionato. belle le foto ma sopratutto si sente il quanto ti hanno entusiasmato. e cosa sarebbe il mondo senza entusiasmo. un grande bacio. tua monica s. ;-)

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