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Nuovi modi per "vendersi": idee nuove per fotografi non ancora "a listino"

La tendenza del mercato ci porta ad una scelta: essere sempre più competitivi, oppure inventarsi nuove idee e nuovi prodotti, non ancora “codificati”. Cosa intendiamo? Che, nelle attività ben conosciute e riconosciute, esistono “prezzi stabiliti”, che sono in rapida discesa. La strategia delle aziende, oggi più che mai, è quella dei tagli: se ieri per una fotografia ti pagavo 100 Euro, ora – visto che c’è la “crisi” – ti pago 50 Euro, e non si discute. Se si discute, vuol dire che “non capisci che c’è crisi”, che non sei “collaborativo”, che “non vuoi lavorare”. E quindi diventi antipatico, poco positivo, fuori dal mondo… e quindi ecco un’ottima occasione per tagliarti del tutto, tanto c’è qualcuno che può, al posto tuo, non solo fare lo stesso lavoro a 50 Euro, ma anche a 30. Il meccanismo lo si può accettare, quello che serve è come far quadrare i conti, alla fine del mese: invece che fare 20 fotografie, bisogna farne 40, 50, 100 (sono numeri a caso, ovviamente).

Per assurdo, in questo periodo, e con questa logica, il mercato è più mobile, perché non tutti vogliono (o possono) adattarsi a questo tipo di condizioni. Proporsi con una logica più competitiva può portare dei risultati, ovvero guadagnando nuovi clienti, a svantaggio di chi si tira indietro, ma prevede la capacità di riuscire a dare un prodotto di qualità ad un prezzo molto basso (e sempre più basso). Quello che è difficile accettare, infatti, è che a fronte di un abbassamento di prezzo, il mercato non sempre è disposto ad accettare una qualità scarsa: vogliono – come dice il detto popolare – la botte piena e la moglie ubriaca. Chi ha provato a offrire bassa qualità a basso prezzo (eccezioni escluse, ce ne sono), è stato sbattuto fuori dal mercato.

Qual è l’alternativa? Qualcuno dice… l’arte. Come se “arte” fosse un prodotto da comprare o da vendere. Artista non è colui che si definisce tale, ma chi viene considerato tale, e coloro che hanno il potere di dare tale “etichetta” non sono semplici da convincere, o anche solo da contattare. No, fare “l’artista” non è una “scappatoia” per chi non riesce a vendere il suo prodotto commerciale al prezzo “di una volta”. E non è una strategia commerciale, in generale: lo abbiamo detto diverse volte.

Secondo noi c’è una strada diversa. Siamo convinti che i “soldi” non siano tutti finiti, che quello che sta succedendo è che il mercato è disposto a pagare meno quello che finora aveva pagato “di più”. Si possono quindi proporre prodotti che “finora” non hanno avuto un prezzo? Si tratterebbe di proporre idee nuove, non ancora viste, o quantomeno non ancora portate ad un livello “umano”. In questo, la strategia per un fotografo è quello di inventare dei “nuovi contenitori” che possono ospitare e fruire le immagini, dove il “contenitore” può dare quel valore aggiunto che si sta perdendo nella contrattazione economica legata alle “semplici fotografie”.

Prima di segnalare quelle che sono, per noi (ma non solo… si tratta di una lista di stimoli che percepiamo e condividiamo con voi), sappiamo che ci saranno discussioni che portano a dire – giustamente – che non ci si può improvvisare, che serve competenza, che il fotografo ha dovuto imparare già tanto e non è sempre facile continuare ad investire soldi e tempo per imparare nuove specializzazioni, che dovrebbe riuscire a monetizzare quello che sa fare. Vero, ma non possiamo nasconderci dietro un dito: se non riusciamo a farci pagare a sufficienza per quello che facciamo, se la qualità media accettata non richiede tutta questa specializzazione, torniamo al punto di partenza: o diventiamo industria di produzione, in grado di produrre tantissimo, in tempi brevi e a bassissimo costo (che è, lo ribadiamo, una soluzione, forse la più concreta, malgrado tutto), se non riusciamo a trovare aree di “paradiso” che possano garantire un ritorno importante al nostro lavoro anche dal punto di vista economico, allora dobbiamo puntare su nuove strade, non ancora battute. Ecco dunque alcune segnalazioni di argomenti molto “cool” in questo momento, e le possibili interpretazioni che possono essere portate avanti dai fotografi e da chi si occupa di comunicazione.

1) Augmented Reality

Ne abbiamo parlato qui, anche se è stato solo un accenno. Si parla di “realtà aumentata”, integrazione tra mondo “reale” e mondo “virtuale”. Una campagna importante, appena lanciata, è quella di Benetton, che ha pubblicato sulle principali riviste delle pubblicità che contengono un codice visuale (se volete fare una prova e non avete la rivista in questione, andate qui, scaricate il PDF e stampatelo su un foglio con la vostra stampante, poi seguite le istruzioni a questo link). Uno studio di questa tecnologia permetterebbe di proporre ai vostri clienti idee, anche semplici, che possono proporre un’apertura verso questa strada, facendovi apparire un riferimento per questo progetto, e non solo “semplici produttori di foto”. Pensate che la cosa sia “davvero complicata”? In realtà, l’aiuto di un buon programmatore Flash vi risolve la cosa (qui, per esempio, qualche informazione di base), quello che conta è studiare l’idea che possa funzionare dal punto di vista della comunicazione, dell’originalità, del “vostro lavoro”. Pensate: siete fotografi di matrimonio? Perché non dare ai partecipanti al matrimonio una stampa con un simbolo che – andando su un apposito sito – permetterà agli utenti di vedersi via webcam mentre stanno sfogliando le foto dell’album come se lo avessero tra le mani, per un’esperienza “virtuale” divertente ed originale?

Una soluzione ancora più semplice è quella di usare codici simili (i QR-CODE, ne abbiamo parlato qui) come “ponte” per accedere ad un sito, senza dover digitale l’URL. Pensato: un cliente non ha soldi per stampare i cataloghi, portatelo a fare un eccellente catalogo accessibile tramite una cartolina con un QR-CODE. Una cartolina costa molto meno che un catalogo da stampare in centinaia di migliaia di copie e in centinaia di pagine… In un solo colpo avete salvato il vostro lavoro di foto di catalogo e vi farete dare dei soldi per il progetto di Augmented Reality.

2) iPhone Apps per aumentare la “brand awareness” (e per i singoli…)

Ok, forse dobbiamo iniziare a spiegare cosa sia la “brand awareness“; in pratica, per dirla in modo molto povero, la popolarità di un marchio, ovvero quello che i responsabili marketing di tutto il mondo inseguono come l’orso insegue il miele. Un modo può essere molto “cool”, ed è quello di studiare una soluzione che possa “finire” sull’iPhone (compreso iPodTouch, iPad). Questi strumenti sono sempre più popolari, specialmente in un determinato target di pubblico, di cui le aziende sono molto golose: qui potete trovare qualche esempio interessante, anche se di “alto livello”, ovvero per aziende molto grandi. Creare un’applicazione per iPhone, progettandola per il vostro cliente, al fine di creare interesse e fidelizzazione al marchio è un progetto molto meno complesso di quello che sembra, e qualcuno – prima o poi – lo proporrà e verrà sviluppato. Perché non voi? Avete rapporti stretti con alcune aziende che potrebbero trarre beneficio, e vedere di buon occhio un prodotto di comunicazione di questo tipo? Fate un progetto, contattate qualcuno che possa sviluppare per iPhone (ora è possibile anche grazie a Flash), sviluppate un progetto che preveda l’uso di vostre foto già realizzate o da produrre ex-novo e fate una presentazione, facendo capire che siete all’avanguardia, che questa idea è vostra ed un progetto importante. Le grandi aziende sono già a conoscenza di queste potenzialità, ma le piccole aziende (addirittura i singoli… pensate sempre al discorso della foto di matrimonio: lo facciamo perché è un mercato molto ampio, in Italia, ovviamente), nemmeno immaginano che questo sia possibile. Perché non essere proprio voi ad offrire, in “anteprima” questo prodotto?

In realtà le cose che abbiamo identificato sono molte di più, ma come al solito ci siamo dilungati. E, forse, è bene distribuire le idee poche alla volta, se no vi bombardiamo troppo… meglio poco alla volta, da analizzare con calma. Sono due esempi, forse banali, forse “già visti”, ma che non abbiamo ancora visti applicati al nostro settore. Speriamo di potervi avere dato qualche stimolo, allargando le potenzialità del nostro mondo, per coloro che stanno cercando nuove strade. A presto, con i vostri commenti, le vostre idee, le vostre richieste.