Il mercato della fotografia da’ i numeri

Il mercato della fotografia da’ i numeri

Il mercato della fotografia 2019
Karine Germain

 

Come sta andando il mercato della fotografia? Non parliamo di quello che riguarda direttamente la produzione di immagine, quindi il fatturato dei fotografi, che ha una una ripercussione più diretta nelle “tasche” e nelle analisi dei nostri lettori, ma che è influenzata da tanti fattori (tra cui, ovviamente, la situazione economica in Italia, se parliamo dei risultati nel nostro Paese), ma di questo magari parleremo in altra occasione per non allungare eccessivamente questa analisi.

Parliamo di numeri globali. La Cipa, l’associazione che unisce i principali produttori di fotocamere (per capirci: Canon, Nikon, Sony, Olympus, Fujifilm, Ricoh, Panasonic e altri) e obiettivi (oltre a quelli già citati, Tamron, Tokina, Carl Zeiss, eccetera), che propone mensilmente i numeri delle spedizioni di fotocamere (nel mondo e aggregati i dati sia degli apparecchi ad ottica intercambiabili e fissa), segnala un’ulteriore e significativa contrazione, che rispecchia il trend anche dello scorso anno. Visto che ha senso parlare in termini macroscopici (dubitiamo che vi possa interessare l’andamento mensile, in ogni caso se volete potete consultarli qui) in due anni siamo passati – nel periodo a confronto gennaio-aprile – da circa 8.2 milioni di apparecchi spediti nel 2017 a 4,7 milioni nel 2019, una perdita che non è pari al 50%, ma quasi… è chiaro che la situazione non è facilmente ribaltabile. Va un po’ meglio per il comparto delle fotocamere con obiettivi, intercambiabili (Reflex e Mirrorless) anche se analizzando i numeri si percepisce che i risultati sul biennio 2017/19 devono ringraziare più il 2018 che ha performato bene, mentre i primi quattro mesi del 2019 hanno subito un pesante arresto.

Nikon: in questo panorama, vediamo come Nikon (che ha subito una perdita di circa il 18% nell’ultimo anno fiscale (dal 1 aprile 2018 al 31 marzo 2019), perdendo circa 600 mila unità vendute nel settore delle fotocamere ad ottica intercambiabile (da 2.6 a 2 milioni di apparecchi), come si può rilevate dal documento pubblicato dalla stessa azienda.  Per le previsioni del 2020 si parla di un aumento della linea di prodotti, che però si segnala che non sarà sufficiente per arginare il calo, in particolare nell’ambito delle reflex. Tra le segnalazioni che riguardano questa azienda, evidenziamo l’investimento di 7,5 milioni di dollari nella startup canadese  wrnch  che si occupa di computer vision e “deep learning”, quindi dalla robotica alle tecnologie di AR/VR, nell’ambito medicale ma in generale in quello che rientra nell’ambito dell’intelligenza artificiale (AI).

Canon non sorride, comunque. Anche se rimane “leader” del settore con il 37.3% delle vendite (anche se Nikon è crescita al 26,7% in particolare per il relativamente buon rendimento nel settore delle compatte), le previsioni sono quelle di una contrazione, per il 2019, del 20%; le motivazioni sono quelle relative alla già citata contrazione del mercato globale, e poi il rafforzamento del comparto degli smartphone.

Sony mostra dei dati un po’ più criptici. Formalmente, i risultati sono molto positivi, con una crescita, nell’ultimo anno fiscale, del 2%, che forse è un valore piccolo, ma che di fatto si confronta con i valori negativi di Canon e Nikon che abbiamo appena citato. Il problema è però che questo dato è relativo ad un apparentemente più generica ‘Imaging Products and Solutions‘ division che non scende troppo nello specifico, se qualcuno vuole approfondire, lo può fare (auguri) leggendo il report ufficiale qui.

Fujifilm: tra le segnalazioni interessanti, le buone prestazioni di Fujifilm che è cresciuta del 19,4% in termini di unità spedite, dato davvero impressionante che premia una vitalità importante dell’azienda in questo ultimo anno, anche se in termini di fatturato la crescita è stata “solo” dello 0.6%.

Leica: i numeri di Leica sono piccoli e il suo bacino d’utenza molto diverso da quelli finora citati,  ma questo non le permette di essere insensibile all’andamento del mercato. Pochi giorni fa è stato annunciato un “taglio” di 100 dipendenti, su un totale di 800, per mettere in atto un programma di rinnovamento dell’azienda che punta – dichiaratamente, lo si può leggere in questo articolo che, visto che l’origine è tedesca, linkiamo nella traduzione di Google, che non è certo perfetta ma almeno si “capisce” – sul mondo degli smartphone. In questo, sebbene si dica esplicitamente il contrario, c’è la questione incerta di Huawei (causa le problematiche con il governo americano, se vi sieti persi i motivi di questa disputa, forse vi farà comodo leggere questa sintesi), ma in ogni caso è chiaro che il futuro di Leica (sebbene formalmente legato alla fotografia “premium” e alle fotocamere da collezionisti, ma questa è solo la facciata) è legato comoe detto al mondo della tecnologia smartphone.

In definitiva, il quadro appare tetro: numeri che crollano, evoluzioni che portano verso usi specialistici (AI, principalmente) delle competenze delle grandi aziende del settore della fotografia, oppure sviluppi che entrano sempre più nel macro universo della fotografia “mobile”, sebbene questo non sia un momento facile nemmeno per questo settore, che si trova per la prima volta a combattere con una contrazione di mercato (di iPhone ma non solo…). Probabilmente, siamo all’alba di un ulteriore rivoluzione/evoluzione, si parla già da tempo del fatto che probabilmente tra 5 anni non ci saranno più smartphone, ma questo non vuol dire che non ci sarà altro, non torneremo certo indietro, semmai correremo verso un futuro che ancora è difficile da comprendere. In tutto questo, proseguiamo a fare “click”, cercando da un lato di non farci condizionare da un mondo che non solo è già cambiato, ma che cambierà sempre di più, ma dall’altro cercando di dare un senso e un disegno al nostro futuro.

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