In viaggio con i super eroi della fotografia per provare la Canon EOS 1Dx Mark II

In viaggio con i super eroi della fotografia per provare la Canon EOS 1Dx Mark II

Mi hanno invitato due giorni per partecipare ad una avventura con dei super eroi della fotografia di azione. Per mostrarci come funziona “davvero” la nuova ammiraglia di Casa Canon, laCanon Eos 1DX Mark II di cui in giro tutti hanno parlato, ma che ancora nessuno aveva ancora provato nella sua versione definitiva. Visto che nasce per un uso estremo, non potevano farci fotografare gatti o fiorellini, e quindi l’esperienza è stata proprio quella del trasformare un’armata Brancalone (questa è la migliore definizione per descrivere chi scrive di fotografia sulle riviste di settore, pochi esclusi) in veri dominatori dell’universo; quell’universo chiamato fotografia d’azione. Questo articolo racconta questa avventura, ma chi ci conosce sa bene che cerchiamo di andare oltre all’ovvio (ci proviamo, non sempre ci riusciamo) e poi abbiamo preparato una sorpresa: un fumetto interattivo, che potrete scaricare gratuitamente sotto forma di ePub, oppure vivere direttamente in “streaming” on line sul vostro browser internet, dove mostriamo le fotografie che abbiamo realizzato, e c’è da divertirsi!

Canon EOS 1Dx Mark II

Siamo partiti, destinazione Copenaghen, una ventina di giornalisti di tutta Europa, dall’Italia eravamo in 4, e io — lo so — ero il quarto, di solito non sono gli eventi dove vengo invitato, perché di sicuro non sono “un giornalista del settore” tradizionale, sono quello “strano”, che dice cose strane e quasi sempre parla di futuro, non di presente. Questa volta però si parlava di una fotocamera espressamente dedicata ai professionisti, e le riviste di settore non parlano a questo mondo, noi si; quindi sappiamo che ci hanno voluto davvero, e sono qui a raccontarvi a modo “nostro” (quello diJumper, che da 21 anni parla in questo “nostro modo”) un viaggio che ha dell’incredibile. No, non vi parleremo della macchina, in quanto tale, perché delle caratteristiche è possibile saper tutto quello che si voleva da mesi, prima dai siti di rumour e poi dai comunicati stampa riportati in giro per il mondo. Fa sorridere che quando ho detto a qualcuno che andavo a fare un viaggio per provare la nuova Canon 1DX MarkII mi hanno chiesto: ma ne è uscita già una nuova? Nel senso che visto che era stata annunciata un paio di mesi fa, quella veniva considerata già vecchia. Sì, il mondo dell’informazione è così: quello che è già stato “svelato” diventa subito vecchio, è una droga che si accontenta di infinite dosi di parole, ma non di fatti.

No, non era “quella di due mesi fa”, due mesi fa è stata annunciata e nessuno l’aveva provata ancora nella sua veste definitiva. Certo, ci sono stati fotografi (pochi nel mondo) che avevano avuto modo di testarla, ma erano ancora prototipi e come tali non permettevano scatti ufficiali pubblicabili; questo viaggio ha permesso di mettere mani sulle “vere” macchine, quelle che sono pronte per la spedizione e la vendita, tutto il resto era solo chiacchiera e preparativi. Ho avuto l’impressione che si trattasse di qualcosa di speciale quando ho saputo che, ad attendere noi ci sarebbe stata Sinead O’Connor… ok, è stato facile capire che non si trattava di quella Sinead, testa rasata e voce celestiale (e carattere burrascoso, da buona e verace irlandese) che ho amato alla follia quando ero giovane e ancora è nel mio cuore, ma una giovane e simpatica PR di Canon Europa. E poi sapevo che ci sarebbero stati — a tenerci a balia — due fotografi che sono Canon Ambassador: Richard Walch e Fritz van Eldik. Nella mia vita ho conosciuto e condiviso progetti davvero con tantissimi fotografi, ma quasi mai di questa “specializzazione”, specialmente quella di Fritz che è puro sport (come dice lui: ovunque qualcosa si muove velocemente), mentre semmai sono più vicino all’approccio di Richard che pur è partito da settori vicini agli sport “veloci ed estremi” (sci e snowboard) ma che ora si diverte con progetti di immagini d’azione spettacolari, costruite con grande cura e che fanno parte più del mio modo di intendere la fotografia; insomma, sapevo che avrei trovato più stimolante “lavorare” con Richard, ma ho avuto modo di apprezzare e scoprire dettagli interessanti anche da Fritz, grande uomo in tutti i sensi, specialmente quelli della stazza che mi porta a ricordare che per fare certi mestieri spesso serve il physique du rôle.

Fotografie spettacolari scattate con la Canon EOS 1DX Mark II a Copenhagen, scaricate il nostro “comics interattivo” per scoprire tutto!

Quale era la “missione” di questo viaggio? Verificare sul campo l’efficienza di questa fotocamera che viene ora consegnata al mercato e che ha una battaglia importante da combattere: lo scontro diretto con la nemica di sempre, l’ammiraglia Nikon, e questa volta lo scontro è in tempo reale, e non “splittato” come è successo in passato: presentate insieme, pronte entrambe per le Olimpiadi di Rio, e capaci potenzialmente di modificare da una parte o dall’altra un equilibrio di mercato in questa specifica fascia. Chissà se verremo invitati a fare un viaggio simile per provare la Nikon D5, ma qui siamo a parlare di quello che abbiamo già vissuto, ovvero quella con Canon di cui possiamo parlare per esperienza vissuta.

L’esperienza vissuta è stata quella di un avventura da super eroi, non certo noi, ma vivere a stretto contatto con situazioni di ripresa non consuete, ma ancor più sono stati eroi i nostri “soggetti”: professionisti degli effetti speciali per il cinema: stuntmen che guidano le auto portandole agli estremi (letteralmente hanno distrutto delle macchine davanti ai nostri obiettivi),equilibristi che si sono fatti bruciare vivi, o che sono scappati saltando daesplosioni di bombe. Tutto ovviamente simulato, ma ci ha permesso di ricordarci che i “trucchi” non sono solo quelli di Photoshop, fatti comodamente in poltrona e davanti ad un computer e che la fotografia non è un mondo fatto da “ingredienti da inserire su un layer di un programma di fotoritocco” ma che vive di riprese che possono essere complete e perfette (per quanto incredibili e inimmaginabili) sin dal primo click. E non è questione di “visione tradizionale”. Chi è della generazione del “si fa dopo con Photoshop” forse non sa fare queste cose in ripresa, forse non capisce che si possa risparmiare in termini di tempo, di controllo, di resa e alla fine probabilmente anche di soldi. O forse non ha a disposizione attrezzature e collaboratori adeguati.

La nostra incredibile acrobata e super eroina che sta preparandosi ad uno shooting davvero “hot” nemmeno immaginate quanto, ma lo scoprirete scaricando il nostro fumetto interattivo!
 

Già. In un settore come la fotografia che sembra ormai una tecnologia alla portata di tutti, ci sono settori in cui ancora servono dei super eroi e dei super poteri. E’ questa la sensazione forte che abbiamo avuto in questo viaggio, e beninteso non siamo caduti dal pero, lo sappiamo bene e lo sanno tutti quelli che in questo settore vivono o anche che lo guardano da lontano, ma non è come lavorarci sul serio. Qui non è sufficiente essere esperti, conoscere le basi, qui non ci si può improvvisare e qui non si possono usare attrezzature alternative. E’ proprio un mondo di super eroi, e di avventure che richiedono velocità di azione e perfezione di esecuzione allo stato puro. Era buffo vedere gli “esperti” (quelli che si considerano “esperti”, sempre quelli dell’armata Brancaleone delle riviste) che chiedevano come dei bambini come impostare la fotocamera, perché non gli era per niente chiaro se decidere tra un settaggio dell’Autofocus e l’altro. Sia chiaro: nemmeno il sottoscritto lo sapeva, ma io nemmeno ci provo a fingere di essere un esperto di fotografia sportiva, ho cessato di pensare di avere a che fare qualcosa con lo sport quando a 19 anni mi hanno fatto capire, nel modo peggiore (ma il più giusto) che uno di 1.68 di altezza non poteva diventare un giocatore professionista di pallavolo. La differenza è che non mi occupo di “macchine” ma di linguaggio, di innovazione dei media e delle opportunità di marketing per vendere fotografie (per questo scrivo cose “strane”), quindi non certo posso millantare conoscenza dettagliata sulla specificità dello strumento. Al tempo stesso, ho usato a lungo centinaia di fotocamere, di ogni tipo, e posso garantire che questa fotocamera è un super potere: fa quello che immagini, che prevedi, che hai stabilito, e lo fa con una velocità impossibile da immaginare. Difficile scendere da quest’auto, quando inizi a guidarla, per tornare sulla tua utilitaria.

Fritz van Eldik (a sinistra) e Richard Walch, i due fotografi “Ambasciatori” di Canon che ci hanno tenuto a balia, spiegandoci trucchi, assistendoci durante le riprese e raccontandoci dettagli del loro mestiere “da super eroi”.

Il motore che gestisce questa macchina è di una potenza impressionante, quasi spaventa come potrebbe spaventare una vera arma, ma non una pistola, una mitragliatrice che sembra alimentata da vita propria, che non sembra poter accettare di essere “domata” da un essere umano. Sembra così potente da prendere decisioni per te, uscire dalla tua presa per aggredire l’azione da sola, come un robot. Sembra di salire sull’auto di Hamilton, premere qualche comando sul volante e pestare l’acceleratore; se sei al posto di Hamilton si capirà subito che non sei tu a dominare la macchina, ma il contrario, e il rischio è quello di non riuscire a fare nemmeno la prima curva, altro che vincere.

Cosa vogliamo dirvi, con questo approccio poetico e apparentemente poco concreto? Che questo mondo della fotografia professionale ha ancora bisogno di competenze specialistiche. Non è tutta una questione di “fare cose, vedere cose”, ci sono campi che ancora permettono di lavorare sull’eccellenza, e hanno bisogno di super eroi e di super macchine. Probabilmente, saranno i campi che resisteranno e che richiedono per entrarci (e per rimanerci) uno sforzo sovrumano, non è mestiere per tutti. Parlando con Fritz, ci raccontava che non basta fare foto eccezionali, perché l’intuizione di uno scatto (magari pensando il posizionamento della luce in una determinata ora del giorno, prendendo il rischio di essere dalla parte opposta della scena rispetto a tutti gli altri fotografi e di sbagliare e perdere l’attimo davvero fuggente, che si rivela geniale, grazie al preciso calcolo scientifico dell’ora, dell’altezza del sole, delle coordinate della bussola) non si può ripetere. Se la prima volta si ottiene un WOW e grandi pacche sulle spalle, la seconda volta c’è un sorriso che dice “hai fatto la stessa cosa dell’altra volta” e alla terza volta diventa inaccettabile perché “già vista”.

Il mercato della fotografia ha bisogno di stupire, sempre, e per farlo bisogna inventare sempre qualcosa di nuovo. Per fare spettacolo in certi campi, non basta la creatività, servono anche gli strumenti; non basta avere il vestito con il mantellino che ci fa sembrare dei super eroi, ci servono super poteri. Servono quindi potenze incredibili, risposte in tempo reale, calcoli perfetti, e poi serve allenamento fisico, perché avere tra le mani macchine che pesano — tra corpo e obiettivi — diversi chili è un impegno del corpo non indifferente. E non basta avere tra le mani solo una fotocamera, per quanto ancora ci siano regole che impediscono — negli eventi sportivi — ai fotografi di realizzare video, perché questa licenza è concessa solo alle televisioni che pagano diritti costosissimi, il discorso è che oggi 14 fotogrammi al secondo non sono diversi dalla ripresa video, e che con la ripresa 4k (potenziatissima su questa macchina) è possibile ottenere immagini stampabili partendo da un frame video, ne abbiamo parlato a lungo su Jpm8. Ovviamente, sono mondi che si avvicinano, che non si sostituiscono (i tempi di esposizione del video non consentono certo di ottenere frame “fermi” da una ripresa video.

E poi c’è la questione della sensibilità: oggi questi strumenti ci consentono di superare il nostro occhio umano: ci hanno portato in una “cisterna” che serviva per contenere fino a 16 milioni di litri di acqua potabile e che è stata drenata tra il 1981 e il 1996 e ora è un luogo per esposizioni artistiche. Uno dei posti più affascinanti che ho mai visto nella mia vita, anche perché l’installazione multimediale realizzata dall’artista Eva Koch era spettacolare. Ma il fatto è che il nostro occhio scendendo ha visto solo buio (a parte le proiezioni della mostra), scattando a 25 mila Iso si è aperto un mondo; un mondo non da scoprire con cavalletto e lunghe esposizioni, ma era possibile vedere e riprendere il movimento. Sotto terra e senza luce.

Volevamo far capire la sensazione provata, durante questo viaggio, e abbiamo pensato di farlo a modo nostro. Abbiamo confezionato una pubblicazione digitale interattiva, dove abbiamo interpretato il mondo della Canon 1Dx Mark II come se fosse il super potere di un gruppo di super eroi, scaricatelo: è un gioco, senza pretese, ma vuole essere un omaggio a questo mondo, per vedere le immagini realizzate, ma specialmente vivere con intensità le situazioni, le avventure che abbiamo visto e congelato con i nostri eroi. Sono fotografie/situazioni spettacolari, davvero, e la forza dell’interazione digitale le rende ancora più speciali: potrete cliccare e far partire e rivivere le situazioni, percepire il grado di difficoltà. E farne un po’ parte. Perché il messaggio finale non è da “passarci sopra”: stiamo dicendo che questo mondo di super eroi può essere il tuo/vostro, è un mondo che ha molto senso, che ha richieste speciali e quindi ha una concorrenza qualitativa e non quantitativa. E magari permette di guardare oltre agli orizzonti attuali. Quello che abbiamo fatto, con questo gioco della pubblicazione dei “super eroi” dovrebbe farvi riflettere: esistono tante interpretazioni, creative, progettuali, imprenditoriali che possono essere affrontate con successo.

Se volete scaricare l’ePub interattivo (su Mac, iPad, iPhone si vede con iBooks, su Android con Gitden, su desktop Windows potete usare Readiumche è una estensione di Chrome), cliccate qui.

Se volete vederlo in “streaming”, potete andare alla versione online che potete visualizzare direttamente con qualsiasi browser, questo è il link diretto. Vi consigliamo però, se siete su mobile (iPad o tablet) di scaricare direttamente l’ePub, è più accattivante ;-)

Buona visione, e buone avventure, amici super eroi.

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