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Una nuova era di tecnologia in arrivo? Si, ma dove?

Qualcuno sta bussando alla porta della fotografia. Mentre guardiamo all’orizzonte e ci domandiamo come saranno le nuove fotocamere digitali professionali, sono molti gli stimoli che si fanno strada, almeno a parole e con video “concept”.

In questi giorni, sono un paio di queste segnalazioni che abbiamo riportato in questo articolo: fanno pensare, ma ormai forse siamo troppo vecchi per emozionarci troppo, e forse le vediamo un po’ più in modo distaccato. La prima si chiama Lytro, che si propone con il sottotitolo (headline… chiamatela come volete): Picture Revolution. La seconda che abbiamo scovato pochi minuti fa, invece, si chiama AMP Camera Technology e consente di creare video HDR in tempo reale, quindi di poter disporre di una latitudine di esposizione pressoché infinita.

Queste invenzioni ci affascinano, da un lato, e al tempo stesso ci fanno un po’ sorridere. Non troppo, perché tra tante invenzioni – spesso inconcludenti o perlomeno non attuabili dal punto di vista del mercato – ce ne può essere invece una che farà davvero la rivoluzione. La prima domanda da porsi è quella dell’utilità: cerchiamo di analizzare queste invenzioni, appena citate, e cerchiamo di adottare lo stesso parametro per quelle future.

La tecnologia Lytro permette di lavorare con porzioni di immagini che possono cambiare il punto di messa a fuoco: si clicca sul primo piano e in un secondo questo viene “messo a fuoco”, si clicca sul fondo e il soggetto lontano diventa nitido. Si tratta di una tecnologia non nuova (ne abbiamo visto delle applicazioni con Photoshop) e se non sbaglio anche in qualche concept di Case famose e anche se possiamo prevedere che saranno possibili molte applicazioni interessanti, in realtà non serve molto a creare qualcosa già oggi, senza andare a ricercare nuove fotocamere e nuove tecnologie: basta un buon treppiede, scatti in sequenza con posizionamenti di messa a fuoco diverse, un minimo di competenza nella creazione di un prodotto multimediale (per iPad potrei confezionarlo facilmente) e il gioco è fatto. La “rivoluzione dell’immagine”, se esisterà, non sarà crediamo questa.

La seconda tecnologia, quella dell’HDR video, l’abbiamo già vista affiancando due fotocamere reflex usate in modalità video e montando poi il video: i risultati di questa sperimentazione “attuale” è di gran lunga più efficiente di quella che ci viene proposta per il futuro, oltre a crearci il lecito dubbio: una resa innaturale, al di là di qualche effetto speciale, a cosa potrebbe davvero servirci? E se non ci basta, dobbiamo considerare che effetti simili (non uguali, ok) si stanno già facendo anche usando i formati video RAW come quello della RED, se volete questo è un video di esempio.

La sperimentazione, sicuramente utile (anzi: fondamentale) negli ultimi anni è uscita dai laboratori, quasi nascosti, e si propaga senza troppo controllo in rete, alimentando speranze ed aspettative che forse non hanno troppo senso: anche una buona idea deve superare tante tappe, e deve essere coerentemente impacchettata in un prodotto completo ed efficiente in tutte le componenti, e sviluppato con una logica industriale che ne consenta la commercializzazione ad un prezzo competitivo.

Nei grandi gruppi industriali, tante innovazioni si studiano, ma non prendono quasi mai la strada della produzione: si sperimenta, si cercano soluzioni, si analizzano e poi si cerca di capire se saranno un successo se commercializzati. Quasi mai, queste invenzioni vengono a galla: anche se non verranno prodotte, queste ricerche rimangono all’interno delle aziende, come proprietà intellettuale. A volte, col passare degli anni alcune tecnologie possono diventare di colpo più attuabili, magari perché è stato risolto tecnologicamente il problema che ne impediva lo sviluppo.

I gruppi indipendenti, invece, non hanno molto da perdere, anzi: più mostrano le loro idee, più hanno la possibilità di essere contattati, acquisiti, assunti. Si tratta di un amo lanciato nel mare, i pesci si spera che abbocchino. Non sono messaggi rivolti a noi, potenziali utenti, ma a qualcuno che sta sopra di noi, che può (potrebbe) trasformare in realtà un sogno.

Il messaggio vuole essere questo: è bello guardare film di fantascienza, alcuni di questi effettivamente ci mostrano visioni che si trasformeranno in realtà, ma non possiamo credere di sviluppare un business di caccia agli Extraterrestri solo perché abbiamo appena visto Man in Black, oppure decidere di diventare piloti di astronavi perché ne vediamo tante nei telefilm di Star Trek. La tecnologia è meravigliosa e affascinante, ci apre porte nella nostra mente, ma dobbiamo capire che quello che vediamo in rete non sempre è un progetto, spesso è solo una possibile visione: la rivoluzione vera, quella che ci farà andare avanti, è quella di individuare un modo di gestire dei clienti sempre più difficili, gestire la produttività con efficienza, usare quello che abbiamo ora tra le mani nel modo migliore (e quanto poco viene fatto…), capire come sfruttare la nostra creatività, la nostra sensibilità, il nostro intuito.

E, se questo ve lo diciamo noi, da sempre sensibili e attenti all’innovazione, forse c’è da crederci ;-)