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Storie raccontate per immagini: non è un modo di dire, è proprio tendenza del momento!

Le immagini, sempre di più, narrano e narreranno storie. Questa è la migliore sintesi di quest’anno 2011, un anno difficile per tanti motivi, ma che ha anche ritrovato, nella sua storia, le sue fondamenta principali. In tanti settori, e proprio anche in quello più vicino a noi: quello dell’immagine.
Le motivazioni di questa dichiarazione, che agli occhi di molti potrebbe apparire quantomeno coraggiosa (o idiota, a seconda della gentilezza del lettore), sono diverse. Alcune sono sotto gli occhi di tutti: per esempio che la comunicazione, in generale, fa sempre più uso dell’immagine, e questo non è certo nuovo come concetto; lo abbiamo inserito solo perché da qualche parte aveva senso inserirlo, in questo elenco come introduzione.
Più attuale – nel senso che è esploso nel 2011 – l’uso crescente dell’immagine sui nuovi media, in particolare sui tablet: ne abbiamo discusso tante volte, ma vale la pena segnalare che proprio i tablet sembrano essere diventati il supporto più concretamente utile per lo sviluppo dell’immagine, sia questa fissa o “in movimento”, riscoprendo tecniche che non sono nuove (time lapse, stop motion, immagini immersive, a 360 gradi, panoramiche) che dopo qualche momento di successo sul web sono cadute nel dimenticatoio o, peggio ancora, in una valutazione economica dozzinale che ha allontanato i professionisti. Su iPad e compagnia, queste tecniche hanno trovato e trovano un grande riscontro non solo per l’efficacia della visualizzazione, ma anche (forse soprattutto) per il fatto che si è unito al valore visuale anche quello “tattile”: gli oggetti si “toccano” per muoverli, per spostarli, per esplorarli… e l’effetto è molto più efficace.

C’è stata poi la consacrazione del video realizzato con le fotocamere reflex. Un successo annunciato (in queste “pagine”) già un paio di anni fa, ma che via via si è materializzato come un’attività redditizia e ricca di potenzialità. Abbiamo seguito il lavoro di molti di voi, e ne seguiremo altri per poter fare ulteriori passi in avanti, sta di fatto che d’ora in avanti una fotocamera reflex professionale senza la funzione video crediamo che sarà difficile da vedere in giro.
Altro elemento importante: la maturazione del mondo dell’immagine stock e microstock, non più semplice contenuto riempitivo di spazi vuoti  all’interno di pagine web o cartacee, ma vera protagonista della comunicazione, con punte di qualità (un esempio per tutti: la collezione Vetta di iStockphoto, diventata in quest’ultimo anno motivo di grande interesse e soddisfazione) davvero incredibili. Il fatto che siano disponibili ad un’utenza sempre più allargata (cioè a costo contenuto) immagini di eccellente valore è e deve essere un motivo di soddisfazione, perché eleva la qualità generale, fa crescere la competenza e le esigenze del mercato, genera un viaggio che porta verso l’alto.
La crescita qualitativa della fotografia scattata con strumenti che abbiamo in tasca sempre (sono ormai un riferimento importante le immagini che abbiamo scattato con il nuovo iPhone 4S e che abbiamo mostrato – generando stupore – a più di un migliaio di fotografi professionisti italiani in giro per l’Italia. Questa crescita di qualità, esponenziale, non deve essere vista come un “pericolo” come abbiamo spiegato, ma come uno stimolo: il mercato se riesce ad ottenere questa qualità da strumenti così “popolari” non può certo accontentarsi di qualità più scarsa fornita da professionisti dell’immagine. In pratica, c’è da spingere la qualità sempre più in alto, e questo in prospettiva sarà un grandissimo vantaggio.
Un altro doppio (e finale, per questo elenco) segnale è quello dell’uso delle immagini per creare delle timeline temporali di eventi: lo ha fatto Facebook (da qualche giorno, anche in Italia) con la sua funzione chiamata proprio Timeline, che consente di creare delle storie della nostra vita grazie all’aggregazione delle immagini, ma ancor di più un simpatico “gioco” che ci propone Life, ovvero di andare sulla sezione del loro sito e creare delle storie aggregando a nostro piacimento e con la nostra sensibilità e visione “editoriale” le immagini del loro database. E proprio con questo “gioco”  che vogliamo lasciarvi per queste vacanze di Natale. Fatelo, sarà interessante, divertente, curioso, appassionante. Ma sarà anche la conferma di quello che si diceva all’inizio: che con la fotografia possiamo – ancor più che in passato – raccontare fantastiche storie, creando emozioni eccezionali. Ogni tanto, proprio noi del “mestiere”, tendiamo a dimenticarcelo, e quindi in questi giorni di vacanza e relax è un utile esercizio. E forse ci darà quell’entusiasmo che ci serve per iniziare l’anno nuovo al meglio, ci farà capire che essere professionisti dell’immagine oggi, in questo periodo di fermento, è meraviglioso e stimolante, e anche portatore di vantaggi economici che spesso sono inesplorati, per lasciare spazio invece alla vecchia polemica del «una volta era meglio», come dicevano i nostri nonni; non erano meglio, siamo noi che siamo diventati nonni!