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Si fa presto a dire "video"… evoluzioni da conoscere

Come tutti sanno, in questo ultimo periodo sono uscite sul mercato tre DSLR particolarmente importanti all’interno del mercato di grande evoluzione del video. Nell’ordine di “apparizione”, si tratta della Nikon D4, della Nikon D800 e della Canon EOS 5D Mark III. Si vocifera che a metà aprile ci sarà un altro annuncio da parte di Canon (probabilmente al NAB), ma come sempre qui ci occupiamo di cronaca, almeno sui prodotti (di futuro parliamo già abbastanza nel settore delle “visioni“). E non saremo certo qui a fare confronti su apparecchi che sono in parte abbiamo avuto tra le mani e solo in parte abbiamo avuto modo di provare (ed evitiamo di cadere nelle polemiche…).

Quello che ci preme non è tanto la descrizione o la comparazione dei prodotti, quanto fare chiarezza su elementi tecnici che in questo momento possono essere messi in discussione e trattati con una certa “disattenzione” e “approssimazione” per motivi di mancata conoscenza o di opportunità. Purtroppo, mentre ci auguriamo che l’esperienza dei nostri lettori nella valutazione e confronto tra un RAW e un JPEG lasci poco spazio al dubbio, lo stesso non si può dire in relazione ai “formati” video: abbiamo costantemente dimostrazioni che questa tematica crei non pochi grattacapi, e quindi ci domandiamo come sia possibile oggi scegliere una fotocamera con avanzate funzionalità video, senza conoscerli a dovere.  Abbiamo quindi pensato di fare un po’ di chiarezza, senza alcuna volontà di additare una o l’altra soluzione come “quella giusta”, ma solo per evitare confusione (il terreno della confusione porta solo danni, agli utenti e anche al mercato, lascia spazio alla furbizia, alle mezze verità… tutte cose che odiamo!).

Partiamo dalle cose semplici: quando registriamo un filmato con la nostra reflex, di solito il file viene salvato sulla scheda, con la stessa logica delle fotografie. A differenza di queste ultime, però, non possiamo scegliere il formato per registrarlo, si usa un sistema ormai convenzionale, che si basa sul codec H.264, un numeretto che abbiamo già sentito più volte, ma che forse non abbiamo molto considerato. Quello che ci importa è che si tratta di un sistema che comprime l’immagine video, consentendoci di salvarla su una scheda senza eccessiva difficoltà, pur mantenendo una buona qualità. E la buona notizia, ulteriore, è che le nuove fotocamere, sia di Canon che di Nikon, usano versioni più moderne del “classico” H.264 (sapete la differenza tra compressione All-I e IPB rispetto per esempio rispetto alla “precedente” compressione IPP ?), che migliorano questa resa e facilitano la fase di editing… Sarebbe un po’ lunga spiegarla qui, ma almeno mettiamo i puntini sulle iii. E’ evidente, però, che sempre di file compresso si tratta, e questo aspetto disturba in molti casi chi ricerca la migliore qualità. Beninteso, se prendiamo un filmato compresso e lo usiamo così, è anche molto buono (probabilmente molto superiore a quello che possiamo immaginare), ma se dobbiamo effettuare correzioni e interventi sul colore, sulle densità e sui contrasti… sarebbe meglio lavorare con un file non compresso, e per di più, se prevediamo correzioni multiple, si cade nel dramma che ben conosciamo se salviamo molte volte un file sempre in Jpeg… a ogni “colpo”, si perde qualità. Se poi prevediamo di dover fare un bel lavoro di “chroma”, diciamo più facilmente per eliminare un fondo, con la logica dello “scontorno”, allora avere un file non compresso diventa fondamentale.

A questo punto, le strade sono due: o si lavora prevedendo una conversione del file subito dopo la ripresa (e prima del lavoro di editing/montaggio), “trasformando” il file compresso in un file “NON” compresso, oppure si registra direttamente il file non compresso, ma non sulla scheda della fotocamera, ma su un registratore esterno (come per esempio il Ninja della Atomos, ma che differenze ci sono tra un videoregistratore digitale e l’altro?), collegandolo all’uscita HDMI della fotocamera. In questo caso, il segnale del video viene registrato in formato pieno, con un codec non compresso come il ProRes 4:2:2 (dove i numeri 4:2:2 corrispondono ad una resa del colore più accurata rispetto a quella del file compresso registrato sulla scheda).

Adesso, poniamo noi una domanda: quanti sono, tra i nostri lettori, coloro che sanno esattamente di cosa stiamo parlando? E, di conseguenza come si fa a scegliere l’attrezzatura, come operare come un professionista, come risolvere le problematiche pratiche (per esempio…. di solito quando si collega in output un device via HDMI scompare l’immagine dell’LCD… come fare a vedere quello che stiamo facendo?). Qualcuno forse pensa che stiamo facendo questa “provocazione” per convincervi a partecipare al workshop che terremo con Filippo Chiesa questo giovedì (il 22 marzo), ma lo diciamo perché nella realtà quello che vediamo è che il settore (il nostro settore) non ha avuto un’adeguata formazione in questo campo, e siamo preoccupati. Sul serio, non tanto per dire…

Vorremmo proseguire questo percorso di formazione/informazione andando ben oltre a questi aspetti (magari per parlare di linguaggio cinematografico, di regole e creatività nel montaggio, tanto per fare un paio di esempi che vi vengono in mente senza pensarci troppo, e specialmente per rispondere alle esigenze di un certo numero di utenti che ce lo stanno chiedendo), ma sappiamo che prima ci sono da consolidare le basi. Volete comprare delle fotocamere per fare video, basandovi sul marketing dilagante o sull’istinto? Volete capire “se davvero avete bisogno” di una fotocamera nuova? Che differenze reali, nel settore video, ci sono tra vecchia e nuova generazione? Volete agire andando a “tentativi”, e fare magari questi “tentativi” durante il lavoro, col rischio di fare degli errori irreparabili? Volete capire se potete recuperare il “tempo perso” investendo su alcuni accessori, oppure sulle giuste ottiche (sapete come scegliere un’ottica corretta per il video? Seguendo quali parametri?…). Pensate che di recente abbiamo messo in mano delle reflex/Video in mano a dei giovanissimi studenti, abbiamo dato loro una base di formazione e hanno iniziato a produrre “Opere” interessanti, spesso superiori a molti lavori che abbiamo visto in questi ultimi tre anni (tre anni… questo è il lasso di tempo che ci vede impegnati in questo settore del video con le reflex). Volete essere “superati” dalle nuove leve che si approcciano a questo mondo con dinamismo e visione corretta? Siamo preoccupati perché il mercato rischia di lasciare fuori molti professionisti, troppo impegnati in tante attività da non riuscire a staccare la testa per occuparsi di questo settore importante. Ve lo potete davvero permettere? In particolare, pensiamo a:

  • – Fotoreporter (saranno sempre più richiesti servizi giornalistici “in movimento”)
  • – Fotografi di moda (è un settore che ha bisogno di immagini che si muovono, di altissima qualità)
  • – Fotografi di Still Life (con lo sviluppo dei media digitali, anche le foto di prodotto stanno diventando sequenze che possono esplorare il prodotto “girandoci” attorno, o da tutte le angolazioni possibili)
  • – Fotografi di matrimonio: Non più foto + video, ma foto che si muovono, film che si possono sintetizzare anche in frames.

Giovedi riapriremo questa porta, e forse sarà la chiamata finale. Se vi perdete tra i codec, se non sapete come registrare correttamente un segnale video non compresso, se avete dubbi sulla scelta delle ottiche, se vi siete persi nelle specifiche tecniche/Video delle presentazione dei nuovi modelli di reflex, se siete convinti di avere capito tutto e di sapere scegliere, ma vi abbiamo creato dei dubbi… forse è il caso che non la perdiate, questa occasione. E poi mostreremo come già si sta parlando di software per “convertire” video in fotografie (pensate, arriva da RED questa idea. potete vedere la schermata qui sotto… bisogna essere pronti anche a questa rivoluzione: invece che catturare l’istante, catturare tutto e poi selezionare l’istante… c’è un software che fa proprio questo… non ha senso saperlo e conoscerlo?). Sarà un giorno di lavoro intenso, ma che può valere moltissimo per il vostro futuro. Noi vi aspettiamo, avremo una sezione teorica e una pratica, e anche dall’incontro con altri vostri colleghi sarà possibile imparare, confrontarsi, incontrarsi. Sapete che lavoriamo seriamente su queste cose… di sicuro non perderete il vostro tempo, di sicuro non si parlerà per farvi comprare nulla, ma per far crescere la vostra visione in questo settore che sta dando moltissime soddisfazioni ;-)