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Fotografi professionisti: si può passare dall'individualismo al lavoro di gruppo?

Uno dei principali problemi dei fotografi italiani (forse… degli italiani, in generale) è l’individualismo. Non è colpa di nessuno, ma questo non aiuta, in un momento in cui servirebbe trovare forze comuni, visto che quelle individuali non bastano più.

C’è però un problema maggiore: quando anche riesce a materializzarsi una qualche forma di aggregazione, si scopre che ci si trova “insieme” solo per fare polemica, mai per costruire qualcosa di “buono” (beninteso: anche la polemica è “buona”, a volte). Ci mettiamo insieme per dire che fa tutto schifo, che il “prezzo non è giusto”, per difendere i nostri diritti schiacciati dal mercato ignorante… importante, ma tutto sembra essere frutto del fatto che “fare casino in tanti fa più scena”.

Su questo, stiamo meditando molto, e anche cercando (se possibile) risposte. In questi anni abbiamo fatto molto lavoro per creare aggregazione, ma ancora non abbiamo fatto “il” passo in avanti importante, che invece sentiamo sempre più necessario: non ci “accontentiamo” più solo di un rapporto tra “uno e tanti“, tra “noi e voi“… vorremmo in qualche modo costruire una rete che possa unire “voi e voi“, con uno spirito di collaborazione, di aiuto reciproco, di sviluppo di  progetti, di condivisione di spazi (fisici o virtuali).

Oggi guardavo un sito che si chiama “PrimeCollective“, e che propone servizi fotografici di un gruppo di fotografi che si affaccia sul mercato con un peso e con un atteggiamento che risulta più forte e importante, rispetto al “singolo”. E’ un bel progetto, che ci piacerebbe di vedere replicato, amplificato, riproposto, integrato, reso ancora più maturo. Ogni volta che incontriamo gruppi di fotografi (in questi giorni ne abbiamo visti un po’ durante l’evento Photographers Days) ci accorgiamo quanto sarebbe utile che ci fosse un aiuto spontaneo e sinergico tra i fotografi, renderebbe più facile anche il nostro compito che è quello di rendere il più omogeneo possibile il mercato dal punto di vista della conoscenza e della cultura (non certo dell’espressività e della creatività, che anzi richiedono sfaccettature infinite) e di andare avanti, per studiare i prossimi step. Invece, si vive un loop, dove chi sa non riesce a sviluppare progetti più ampi per mancanza di tempo, e chi è più indietro non riesce  a recuperare il terreno perso e disperde energie. C’è chi è giovane e non ha esperienza, e chi ha i capelli grigi e non ha molta forza. Diavolo, sembrano solo tante belle parole, ma siamo stufi di parole, quanto lo siete voi. Servono fatti.

Si potrebbero far nascere dei gruppi di lavoro, per portare avanti progetti dove si possono trovare le risorse sufficienti partendo dall’unione di forze individuali. C’è chi può avere spazio (fisico), e chi idee virtuali. Chi ha eccellenti foto di una certa categoria, ma gliene mancano altre per completare un’offerta per poter fare una proposta convincente. C’è chi sa tutto di foto “still” e altri che hanno già maturato esperienza nel campo “motion”. Triangolare le esigenze: questo potrebbe essere un ruolo che potremmo disegnarci per il futuro, oltre a quelli che abbiamo già fatto e che faremo. Possiamo stare al centro di questi incontri, unendo le estremità, se avremo abbastanza “dati” per poter far funzionare questo “progetto per creare progetti“. Se saranno idee che avranno le gambe per camminare, potremmo anche mettere a disposizione le nostre “piccole ma grandi” forze, che sono quelle di fatti che si stanno materializzando proprio ora, e che permettono di promuovere attività interessanti non solo in Italia, ma in tutto il mondo: JPM Magazine – la nostra rivista per iPad –  sta per approdare su Appstore (se andate qui, qualche info e un video teaser), e permetterà di parlare ad un pubblico di milioni di utenti… non male come piattaforma, per progetti che vogliono essere forti, e creare forza ad un gruppo di lavoro.

Pensateci, potete commentare qui sotto, per parlare in generale a tutti, oppure scriverci direttamente per raccontarci confidenzialmente cosa state cercando, cosa vorreste realizzare, di cosa avete bisogno (saremo i vostri consulenti e parlerete con persone che vogliono aiutarti a realizzare i vostri progetti, mettendo insieme esigenze di varie persone). Non è sicuro che potremo fare tutto, ma ci proveremo… a mettere insieme i pezzi, a valutare le possibili e potenziali sinergie, a trovare un pubblico che possa ascoltare e recepire. Jumper non è mai stato un “sito di notizie”, ma una piazza di incontro, è arrivato il momento di crescere tutti, prendendo un treno che richiede e consente solo un viaggio di gruppo. Da soli, alla fine, ci si annoia anche…