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AF Mag, una nuova avventura, ora su AppStore

Avevamo annunciato qualche settimana fa che ci sarebbero state delle novità. La prima è finalmente disponibile, e possiamo raccontarla a tutti. Si tratta dell’atto finale di un anno di lavoro realizzato con un gruppo fantastico, all’interno di una realtà che davvero merita di essere raccontata, non solo perché è una bella storia, ma anche e soprattutto perché crediamo sia un bel segno del fatto che il mondo si muove, se lo vogliamo.

La premessa: circa un anno fa sono stato contattato da un Istituto di formazione Grafica di Trento, l’Istituto Pavoniano Artigianelli e in particolare dal responsabile del corso di Alta Formazione, Marco Franceschini. Mi ha raccontato che questo corso di Alta Formazione vuole essere – da quando è nato – un importante riferimento nell’ambito della formazione di giovani professionisti, e vuole fornire una visione innovativa ed avanzata non solo nelle tematiche “tradizionali” (stampa, serigrafia, grafica… eccetera), ma anche di tutto il mondo del digitale, compreso ovviamente (e forse specialmente) il settore dei tablet e dei nuovi media. Mi ha chiesto, in quella telefonata, di fare un corso sulla creazione e produzione di pubblicazioni su iPad, e senza nemmeno sapere altro ho detto di si. In quel giorno, mi sono “trasformato” in “Docente”, e nemmeno mi aspettavo quanto potesse essere bello e affascinante come mestiere. Per me è un’attività “aggiunta” alle tante che svolgo, che però molto hanno a che fare – direttamente o indirettamente – con la formazione: i JumperCamp, JumperPremium e in parte anche il lavoro di giornalista mi portano ad occuparmi di formazione. Ma da quel momento, nasceva un’ufficialità nuova, che tra l’altro si è arricchita di altre proposte che mi hanno portato ad insegnare anche a Milano, presso la Naba. Ma non voglio parlare di me, ma del progetto, che io ho attivato e acceso, ma che poi è stato portato avanti da una ventina di ragazzi davvero speciali.

Come è nata? Beh, dopo un primo semestre di formazione tecnica e teorica, siamo passati alla pratica, progettando una pubblicazione che doveva essere completata entro la fine dell’anno scolastico e pubblicata su Appstore, in modo che questa esperienza potesse essere condivisa in tutto il mondo, senza vincoli, senza barriere. Un portfolio di lavori che, pur nato in ambito scolastico, voleva avere una visione professionale e ad ampia partecipazione internazionale. Per rendere possibile questa comunicazione “senza muri”, è stato deciso che all’interno della rivista ci sarebbero stati davvero pochissimi testi (in realtà, praticamente quasi nessuno!), quello che è stato scritto comunque è stato tradotto o addirittura scritto solo in inglese, ma in ogni caso protagoniste sono le immagini, i suoni, la voglia di “toccare”, ovvero quello che possiamo fruire con i tre sensi della vista, dell’udito e del tatto.

E’ nata quindi una rivista, si chiama AF Mag (da Alta Formazione), che si può scaricare gratuitamente da qui. Gli studenti del corso sono stati suddivisi in gruppi, e ognuno ha realizzato un progetto/articolo dedicato alla vista, all’udito e al tatto. Sono nate delle idee splendide, sviluppate poi nell’arco di un trimestre, realizzando foto, video, illustrazioni, suoni, animazioni in 2 e 3D. Abbiamo avuto anche il supporto di iStockPhoto (grazie a tutti!) che ci hanno fornito gratuitamente delle immagini per completare alcuni progetti della rivista. Ci sono state strade partite bene e che poi si sono ingarbugliate, e altre partite timidamente e che poi si sono rafforzate. Tutti ci hanno messo impegno e passione, con molti degli studenti ci si sentiva via email o tramite social network anche a notte fonda, perché tutti hanno dedicato tutto il loro tempo per ottenere il meglio, il massimo.

Il risultato parla, crediamo, da solo. Non avete un iPad? Beh, ecco un motivo in più per averlo: quello che sta esplodendo oggi, come forma di comunicazione, è a portata di mano, servono gli strumenti, ma chi si occupa di comunicazione non può rimanere indietro, non può non conoscere, comprendere, studiare e approfondire questi mezzi. Gli studenti hanno fatto salti mortali per averne uno, di iPad. Magari comprato usato, su eBay, oppure “torturando” i genitori per averne uno (magari al posto di qualcosa di più “young”, che magari alla loro età sarebbe stato anche comprensibile), o ancora lavorando – in uno studio, in una gelateria, facendo la babysitter – per pagarsi uno strumento senza il quale non era possibile studiare.

Con molti di questi ragazzi e ragazze, abbiamo fatto di più: abbiamo creato un gruppo di lavoro, molti già lavorano con noi, altri lo faranno presto, perché quello che è stato creato è molto di più di un prodotto, è molto di più che “un esame”, è molto più di “creatività e tecnica”. Abbiamo avuto la possibilità di “creare futuro”, di “creare realtà”, e in un momento in cui il lavoro sembra scarseggiare e la crisi avvolgere tutto, c’è ottimismo, ci sono sorrisi, c’è energia, e questa energia personalmente la reputo una piccola magia, che vuole proseguire. Quello che si è sognato da anni – di creare una forma di editoria e di comunicazione digitale – è ora una realtà. La rivista è stata pubblicata da una nuova divisione di Simplicissimus (editore anche di JPM Magazine, la nostra rivista che è in arrivo, completamente rinnovata, anche per iPhone!): si chiama MagMaker, ed è il frutto di due anni di lavoro e di oltre dieci di ricerca. Il sottoscritto è responsabile di questa divisione, coordinata insieme ad Antonio Tombolini e al suo team, e ci occupiamo di creare e sviluppare progetti nel settore dell’editoria digitale, e anche di far crescere questo settore, in modo da dare a tutti questi ragazzi un mercato che possa farli lavorare e crescere. Parliamo di presente, di forze che consentono di ottenere grandi risultati che il settore dell’editoria e della comunicazione può e deve sviluppare, e in questo presente. Ora ci sono le risorse, di esperienza e di menti fresche. Ora, chi vuole davvero costruire qualcosa, ha la possibilità di farlo, e deve farlo velocemente perché non ci sono scuse.

I nostri ragazzi dell’Alta Formazione sono vulcani, e sono stati fantastici. Scaricate la rivista e guardate cosa hanno fatto. Io guardo a loro e capisco che si sta costruendo, finalmente, e non potete immaginare quanto questo sia emozionante, quanto sia bello. Grazie a loro tutti, perché io so che passione e impegno ci hanno messo, e quanto credono al futuro.