Disegnare il futuro (e vederlo 115 anni dopo)

Disegnare il futuro (e vederlo 115 anni dopo)

Il futuro, si sa, è davanti a noi, ma non è detto che abbiamo la vista o gli occhiali sufficienti per vederlo nitidamente. Eppure, in un mondo che corre velocissimo, la capacità di vedere oltre al muro del presente diventa sempre più importante. Lo è per capire dove orientare i nostri sforzi, come proporci sul mercato, come non rischiare di subire i rischi dell’essere superati.

Abbiamo un problema, noi che ci occupiamo di comunicazione: dalle nostre parti, si corre ancora di più, e la tecnologia non si ferma (perché anch’essa deve inseguire il futuro… si chiama futuro dei consumi, che forse suona male ma che è un fatto e non lo possiamo modificare).

Spesso, quando ci muoviamo per il Paese per incontrare persone in eventi, corsi e occasioni di vario genere, è facile leggere una preoccupazione verso questo futuro che non si riesce facilmente a comprendere, e ancor più spesso ascolto le opinioni su questi argomenti (perché, inevitabilmente, io parlo sempre di “innovazione”, quindi in parte anche di futuro). Queste opinioni tendono a spostare questa difficoltà dell’interpretare il “nuovo” dal personale al mercato, ovvero sento dire:

“Io spiego queste cose, ma le persone non lo capiscono… sono indietro”.

La spiegazione delle “Nuove idee” talvolta non riesce ad essere efficace perché tale spiegazione risulta/appare confusa, visto che anche chi “ha capito”, di fatto non ha ancora assorbito completamente queste innovazioni. Più che altro, ci sono persone che “percepiscono”, ma non assorbono, vorrebbero proporre “cose nuove”, ma non riescono ad essere convincenti perché non ne sono convinte nemmeno loro e sperano – più che altro, nella speranza di vendere nuovi prodotti – che siano i clienti così “avanti” da capire subito e commissionare queste innovazioni. Altro rischio è quello di provare a “vendere” nuove idee senza ancora avere iniziato ad investire nello studio e nello sviluppo delle idee stesse… il concetto è:

“se me lo commissionano, poi mi creo il problema di capire come farlo, questo futuro”.

Questa modalità non funziona, a volte il maggior rischio è quello che ce lo richiedano, questo futuro… e noi rischiamo grosso perché abbiamo venduto la pelle dell’orso prima di averlo catturato.

Il futuro è difficile da interpretare, da trasformare in realtà, ancor di più da “monetizzare”, ma non dobbiamo spaventarci, e dobbiamo comunque continuare a percepire i messaggi che ci passano davanti, cercando di elaborare una visione che ci deve portare a seguire una strada di continua evoluzione.

 

Futuro disegnare
La posta elettronica, immaginata nel 1900

Dedichiamo a questo “futuro da disegnare” delle opere che ha realizzato l’artista francese Jean-Marc Côté nel 1899 per la World Exhibition che si è tenuta a Parigi nel 1900 (di fatto, quella che chiamiamo Expo e che è ancora di scena a Milano fino a fine ottobre), che servivano per illustrare la visione di quello che sarebbe stata la “realtà” dell’anno 2000.

Futuro disegnare
Drone di sorveglianza, disegnato nel 1900
Futuro disegnare
L’aspirapolvere “Roomba” disegnato nel 1900
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Concetti di “mobilità” disegnati nel 1900

Al tempo stesso, pur romanzate, queste visioni sono affascinanti e in parte azzeccate: dalle automazioni nell’agricoltura alla “posta elettronica” (The Rural Postman), all’aspirapolvere Roomba (Electric Scrubbing) ai droni per il controllo satellitare (Advance Sentinel in a Helicopter), alla mobilità (A House rolling Through the Countryside).

Non si poteva immaginare, nemmeno con tanta intuizione e genialità, nel 1900 come sarebbe stato il 2000… così come è difficile immaginare oggi come sarà il 2115 (tra cento anni). Per fortuna, quello che ci viene chiesto non è uno sforzo così “impossibile”, ci viene chiesto di capire cosa succederà tra sei mesi, tra un anno, tra cinque anni al massimo. Oltre, è puro sforzo di fantasia, che risulta affascinante dal punto di vista sociale ed umano, ma non dal punto di vista del mercato.

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Musica e computer, disegnata nel 1900
Home automation (in bagno) disegnata nel 1900
Home automation (in bagno) disegnata nel 1900

In questi giorni, Google sta diventando maggiorenne (sta entrando nel suo diciottesimo anno di età), come potevamo immaginare cosa sarebbe diventato prima della sua nascita? Potremmo vivere oggi senza questo strumento? Forse si, ma sarebbe complicato…

Lasciamo lo spazio alla fantasia, con le immagini di Jean-Marc Côté (e se volete vederle tutte, date un’occhiata qui), per continuare a sognare, ma al tempo stesso per interrogarci continuamente su quello che sarà il nostro futuro. Quello prossimo, quello di domani mattina…

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